Matrimoni Torino, perché quel video è revenge porn
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Poco da aggiungere su questa vendetta, che non serve a niente se non a curare, giusto per i pochi secondi di quel video circolato ovunque, il proprio (mal percepito) orgoglio. Insomma, revenge porn in piena regola – che poi quella sarebbe già un’etichetta non propriamente esatta – senza foto e video ma con fatti e informazioni private messi in bella mostra su pubblica piazza. Tanto che la giurista Vitalba Azzollini ha immaginato perfino qualche problema sotto l’aspetto della privacy.

Rimane però da farsi un paio di domande. La prima: possibile che molte e molti – a giudicare dalle pacche virtuali sulle spalle che la miserevole performance di Segre ha ricevuto da frotte di anonimi estimatori social – non riescano a mettere a fuoco la violenza di quella scelta, superiore in termini assoluti a qualsiasi presunto torto affettivo? Se non riusciamo a riconoscerla, a isolarla e infine a disprezzarla (nonostante tanti aspetti del contesto potrebbero forse portare alcuni verso un’altra conclusione), vuol dire che non abbiamo neanche l’ombra di un anticorpo in grado di sostenere il nostro sistema immunitario nella battaglia contro la violenza di genere. Perché di quello tratta il video: tu mi tradisci, anzi ti permetti di tradirmi – e per giunta dobbiamo ovviamente stare, come sempre, alla versione di una delle parti – e io ti anniento la reputazione.

La seconda domanda riguarda infine la notiziabilità di quella scena, che naturalmente si intreccia con la questione posta poco sopra, visto che contribuisce a “gamificare” quel momento di rara brutalità maschile e maschilista trasformandolo nel feuilleton da ombrellone che l’estate 2023 andava cercando: meritava di stazionare in bella evidenza sulle homepage di svariati siti e quotidiani? Noi crediamo di no. Ma in caso di risposta positiva, come accaduto in molte redazioni, non occorreva forse accompagnare quel video, contestualizzarlo, raccontarlo attraverso firme e analisi in grado di sezionarne l’intrinseca tossicità e descriverlo per quello che è, e cioè un feroce gesto di vendetta pubblica per una vicenda privata, a base di informazioni personali e allusioni sessuali e professionali?





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di Simone Cosimi www.wired.it 2023-08-11 14:07:53 ,

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